Gargano Costa & Grotte

Escursione in barca alle Grotte Marine e lungo la Costa del Gargano con breve sosta bagno, in una delle più incantevoli baie della costa Garganica e sosta 2 ore a Vieste!

 

 

 

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Escursioni a Rodi Garganico

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Escursioni guidate nella natura del Parco Nazionale del Gargano

 

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Rodi Garganico

Rodi Garganico

Rodi fa parte del Parco Nazionale del Gargano e conta una popolazione di circa 3700 abitanti. E’ stata più volta insignita della Bandiera Blu, riconoscimento attribuitole per la qualità delle sue acque di balneazione, e della Bandiera Verde dei pediatri per le migliori spiagge a misura di bambino.

Rodi è circondato da una lussureggiante vegetazione, composta soprattutto da agrumeti, oliveti e pinete, nonché da alberi di carrube e fichi.

Il centro storico, come le mura di cui è cinto, è d’origine medievale ed è caratterizzato da vicoli stretti che si insinuano in un tessuto urbano costituito da case realizzate in modo tale che da ognuna sia possibile scorgere il mare. Questo grazie anche all’orografia del paese, che si sviluppa su di una punta circondata dall’Adriatico su tre lati, e da cui è possibile godere sia delle albe che dei tramonti sul mare.

È un noto centro per la produzione degli agrumi del Gargano fin dal Medioevo. Grazie al suo porto Rodi fu un centro economicamente vivace, legato soprattutto al commercio degli agrumi. Le arance e i limoni di Rodi infatti venivano trasportati e venduti nei mercati della Dalmazia e raggiungevano addirittura le Americhe.  Ancora oggi gli agrumi di Rodi sono apprezzati in tutto il mondo ed hanno ottenuto le denominazioni comunitarie Dop (Arancia Bionda del Gargano) e Igp (Limone Femminello del Gargano), oltre ad essere entrati nel circuito Slow Food.

Secondo alcune ricostruzioni Rodi fu fondata già nel VII secolo a.C. e il suo porto conobbe un notevole sviluppo in epoca antica. Proprio per la sua importanza la città fu più volta oggetto di saccheggi da parte di popolazioni corsare, come i temuti Saraceni.

La santa protettrice del paese è la Madonna della Libera, che si festeggia il 2 luglio e alla quale i rodiani sono fortemente devoti. La leggenda narra che l’icona della Madonna fu trafugata dai veneziani durante la caduta di Costantinopoli nel 1453 e, nel tragitto dal Bosforo a Venezia, la galea che trasportava l’immagine sacra si staccò dalla flotta senza ragioni apparenti e decise di fermarsi a Rodi per ripartire solo quando la tela fu depositata definitivamente sul suolo della città.In onore della Madonna fu costruito un Santuario collocato nel centro dell’abitato.

Nel 2007 fu costruito il Porticciolo Turistico che ospita bar e ristoranti in cui poter bere un drink o gustare una specialità del posto guardando il sole che si tuffa nel mare al tramonto.                        Sempre dal porticciolo è possibile prendere il traghetto e partire alla volta delle Isole Tremiti o fare il giro della meravigliosa costa garganica e delle grotte marine.

Isole Tremiti

Isole Tremiti

Distanza 12 miglia marine – Tempo di Percorrenza in traghetto circa 1 ora

Le Isole Tremiti o Diomedèe sono un arcipelago  a 22 km a nord del promontorio del Gargano composto da cinque isole, di cui solo una abitata e con una popolazione di circa 500 abitanti. Sono raggiungibili con collegamenti giornalieri dal Porto di Rodi.  Le isole principali sono San Domino (l’unica popolata), San Nicola (la più grande e sede dei monumenti dell’arcipelago), Capraia (disabitata) e i due isolotti del Cretaccio e La Vecchia e fanno parte del Parco Nazionale del Gargano.  Per la qualità delle sue acque di balneazione sono state più volte insignite della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della ‘Foundation for Environmental Education’.

Lungo il periplo delle isole si aprono diverse insenature e grotte che si possono scoprire grazie alle escursioni in barca. L’isola di San Domino è la più ricca di vegetazione e, a detta di molti, la più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. L’isola è in parte coperta da una pineta composta quasi esclusivamente da pini d’Aleppo che degrada, in molti punti, fino alle rocce che vanno a strapiombo sul mare. Nel mare presso l’isola Capraia è sommersa dal 1998, alla profondità di circa 14 metri, una statua di Padre Pio alta circa 3 metri, considerata la più grande del mondo. La statua venne creata dallo scultore foggiano Domenico Norcia.

A dispetto delle sue piccole dimensioni e della sua natura selvaggia, le isole Tremiti possono vantare una storia importante ed un ricco bagaglio di miti e leggende.  Secondo la tradizione l’eroe greco Diomede diede vita alle Tremiti gettando in mare tre sassolini raccolti a Troia, questi tornarono a galla sotto forma di isole, su cui poi il condottiero sarebbe morto e sepolto sull’Isola di San Nicola, su cui effettivamente vi è una tomba ellenica. Diomede vi seppellì anche un tesoro che secondo la leggenda servì a costruire l’imponente Abbazia di Santa Maria a Mare intorno al IV secolo, dopo che la Madonna apparve ad un religioso indicandogli il luogo in cui trovare il tesoro con cui edificare il tempio da dedicare al suo culto.  Abitate già dal IV secolo d.C. le isole furono destinate fin da subito alla funzione di colonia penale, dall’Imperatore Augusto a Carlo Magno.

La già citata Abbazia che era alle dipendenze dirette di quella di Montecassino, fu ingrandita ed ebbe il suo massimo splendore intorno al 1100. Nel 1334 fu depredata dal corsaro dalmata Almogavaro che trucidò gran parte dei benedettini che vi erano all’interno e gli stessi decisero di non tornarvi per qualche tempo per timore di altre incursioni. Per qualche secolo recuperò il suo splendore per decadere definitivamente nel 1783 quando il Re di Napoli dichiarò l’isola colonia penale e successivamente concesse alle popolazioni indigenti dei bassifondi napoletani di approfittare della pescosità delle sue acque e di potervisi stabilire in pianta stabile. Per questa ragione ancora oggi sulle isole si parla il dialetto napoletano e non quello del foggiano.

Nel 1911 vi furono deportati 1300 libici oppositori della colonizzazione italiana della loro terra, morirono pochi mesi dopo. In epoca fascista vi furono confinati omosessuali ed oppositori politici, tra cui Sandro Pertini. L’indimenticabile Lucio Dalla, amava a dismisura le Isole Tremiti, tanto da stabilirci la sua dimora estiva e tenerci vari spettacoli. Tra le decine di leggende legate all’arcipelago vi è quella macabra del fantasma di Cretaccio, lo spirito di un deportato che tentò la fuga dalle Tremiti, ma fu arrestato sull’isolotto e decapitato sul posto. Si narra che nelle notti di burrasca il suo fantasma appaia urlante con la testa mozzata tra le mani. Un’altra leggenda riguarda l’Isola della Vecchia, chiamata così proprio perché alcuni pescatori hanno riferito che prima delle tempeste sulla sua superficie sia stato avvistato lo spirito di una vecchietta intenta a filare la lana.